lunedì 21 gennaio 2008

660 km




Tutto cominciò con un fiume di birra ed un commento sussurrato da Rosanna a Giusi... :"Però, non sembra male questo Toscano" 660 km mi dividono da un posto ormai diventato parte integrante delle mie vacanze e della mia vita.Nella comunità montana del Melandro c'è un paesino che può contare appena 870 abitanti,Sasso di Castalda,paesino che nel mese di Agosto si ripopola grazie a quelle persone che abbandonarono quei luoghi per cercare fortuna altrove,magari proprio in Toscana come nel caso dei genitori di G., piuttosto che in Germania o in Svizzera. E se conosci quei luoghi, se li hai vissuti almeno una volta, non ti sarà difficile capire perché Sasso resta nel cuore. Chi ha un'idea del Sud fatta di immondizia e di gente scansafatiche,dovrebbe fare un giretto a Sasso per ricredersi.Tutto splendidamente pulito e tenuto in ordine, un amore per la natura e l'ambiente che noi a dire il vero ci sogniamo.Il paesaggio è di una bellezza mozzafiato che se valorizzata a dovere potrebbe attirare flotte di turisti,ma in fondo Sasso perderebbe il suo fascino di terra incontaminata. E poi c'è la gente... Genuina, ruspante, accogliente, schietta.Ci siamo conquistati a vicenda. O almeno credo. Io con la mia irruenza,con il mio essere diretto e con il mio scherzare su tutto, anche sulle cose che lì possono essere tabù,con il mio mangiare di gusto ed il bere volentieri, sono riuscito ad entrare in quella realtà da subito. E poi tutto è venuto di conseguenza.La partecipazione ai vari calcetti estivi (vero evento sportivo sassesse dell'anno),concerti finali e sbornie di gruppo. Mi hanno fatto sentire e mi sono sentito e mi continuerò a sentire, uno di loro, tant'è che sogno un giorno di giocare almeno 10 minuti con la maglia del Sasso per picchiare il centravanti del Brienza... Fare dei nomi mi sembra riduttivo ma devo comunque farlo. Per me Sasso vuol dire Giovanni(la mezz'ala più forte della comunità montana del melandro) e Stefania, Giuseppe e Rosanna, i primi amici conosciuti e al quale sono tutt'ora legatissimo, la famosa prima sbornia l'abbiamo presa insieme.Vuol dire la famiglia di Giusi che sento ormai come mia.Ci sono poi le amicizie più recenti ma non per questo meno sentite, come quella con il mitico Rocco Vignola(ti ammiro lo sai) o con Donato.A quest'ultimo ho anche fatto vincere un calcetto, non chiedetemi come visto che è il portiere più scarso della serie, ma in fondo anche Zaccardo è diventato campione del mondo, quindi tutto è possibile(scherzo grande Donato lo sai, sei il migliore, grazie per l'invito a Bologna).Con i nomi mi fermo qui, ma ce ne sarebbero molti altri, nessuno se la prenda. Ma cosa rende Sasso così speciale?Cosa fa si che ci si diverta a fare cose semplici come una gita in montagna accompagnata da una buona mangiata di carne alla brace oppure a prendere una sbornia in compagnia? La normalità, la semplicità di quei luoghi. Capace di ridarti quella tranquillità che la nostra vita frenetica ci toglie schiacciandola sotto cumuli di stress. Sarei capace di vivere a Sasso tutto l'anno? Non lo so, forse no. Ma non toglietemi quei 15 giorni d'Agosto, sarebbe togliere ormai una parte di me. Marto