martedì 16 settembre 2008

Ad un passo da Itaca...





Dovrei scrivere di più lo so bene, sono discontinuo ma ultimamente la testa è stata impegnata in altre cose, leggermente meno piacevoli. Ho bisogno di essere tranquillo per scrivere qui sopra, adesso le cose sembrano andare un po' meglio ed allora eccomi di nuovo qua.
La meta scelta per le mie, le nostre, vacanza è stata la splendida isola greca di Cefalonia, tristemente famosa per l'omonimo eccidio in cui persero la vita per mano degli ex-alleati tedeschi, circa 12.000 nostri connazionali, la cui unica colpa era quella di essere soldati italiani...ma questa è un'altra storia come direbbe il mitico Carlo Lucarelli.
La "mia" Cefalonia, è un'isola ancora abbastanza selvaggia, molto diverse dalle "turisticissime" Santorini, Mykonos ecc..., sembra in certi casi che il tempo si sia fermato ai tempi "omerici"(Itaca, l'isola da cui partì Ulisse, è vicinissima).
Siamo partiti in 4, cercando pace e relax, oltre che naturalmente un mare stupendo.
Siamo stati accontentati in pieno.
Abbiamo riscoperto il gusto di seguire una cartina stradale, senza che l'odiosa vocina del navigatore ci urtasse il sistema nervoso.Che bello poi non essere schiavi del cellulare(anche se Giusi e Roberta questo non possono dirlo visto che partivano dai loro telefoni una media di 3 telefonate al giorno....verso lo stesso numero....casa dolce casa....).
Personalmente l'aspetto che più mi è piaciuto di Cefalonia è stato l'avere ancora nel 2008 la possibilità di trovare una spiaggia, una piccola baia, una scogliere, su cui stendere l'asciugamano senza la paura di calpestare il vicino.
Ed è stata poi questa la nostra missione, partivamo ogni mattina di buon'ora cartina alla mano, ricercando un posto che potessimo sentire davvero nostro.Ci siamo ritrovati spesso a sguazzare in acqua stupenda(le foto mi sono testimoni), senza avere nessuno intorno.
Una nota particolare per i miei 2 nuovi compagni di viaggio (Roby e Matteo) con cui ci siamo trovati davvero a meraviglia,questa vacanza rimarrà indimenticabile anche grazie a loro(la prima regola per la buona riuscita di una vacanza è sempre sapersi scegliere i compagni di viaggio).
Chiudo con un piccolo decalogo semi-serio dedicato a chi volesse imitarci e trascorrere una vacanza in Grecia ed a Cefalonia in particola modo:

1. Portatevi una maglina per la sera...tira spesso molto vento e la temperatura cala velocemente, soprattutto rapportata ai 40° diurni
2. Portatevi una moka di riserva,a Cefalonia sono introvabili e nel caso vi scoppiasse come è successo a noi(GRAZIE GIUSI :) ), vi ritroverete a degustare un imbevibile sciacquone.
3. La birra greca non l'abbiamo trovata, ma in compenso abbiamo trovato a prezzi modici la Amstel, birra belga ottima(vero Matte?)
4. Non andate nelle spiaggie segnalate dalle guide, ci troverete un sacco di gente e sinceramente se cercavate il caos, potevate tranquillamente rimanere a Milano Marittima
5. State attenti allo stile di guida dei greci: usano le 4 frecce come jolly, le mettano sia per accostarsi a destra, sia per bloccarsi in mezzo alla strada, sia per fare retromarcia.In pratica sono convinti che accendendo quelle sono autorizzati a far tutto...pericolosissimi
6. Se scegliete il traghetto, portatevi dei materassini e cercate un posto riparato dal vento,oltre a delle coperte o meglio un sacco a pelpo.La notte sul ponte il vento tira forte e farà freddino.Sconsiglio vivamente l'interno perchè l'aria condizionata è insostenibile.Sconsiglio anche l'infradito perchè i bagni sono spesso impraticabili...
7. Attenetevi alle regole perchè la polizia locale non scherza, ce ne siamo resi conto
con un cinese al porto...Ma se vi comporterete bene, sarete trattati come Papi, i locali amano in particolar modo gli italiani...
8. Per la sera il posto migliore è Argostoli, capoluogo dell'isola è cittadina piena di localini(pub,ristoranti,discoteche).
9. Provata la Metaxa, liquore tipico greco apprezzabilissimo, simile al brandy.Più invecchiato è, più buono è.Evitate l'Ouzo almeno che non vogliate assaggiare qualcosa di simile in tutto e per tutto alla Sambuca.Per il cibo assolutamente da provare il pita ghiros, panino con dentro il maiale, pomodori, patatine e varie salse, abbastanza simile al kebab, una bomba calorica ma buonissimo
10. Non azzardatevi a portare un Tom Tom o un suo fratello, perdereste il 50% del gusto della vacanza.Magari ci metterete un po' di più a trovare la strada(vero Roby e Giusi????), ma vi divertirete sicuramente di più a leggere una cartina,vi farà sentire ancora di più "sperduti".


Marto

sabato 1 marzo 2008

Benvenuto piccolino

Sono tornato da Parigi da poco più di una settimana, forse prima o poi scriverò su questa meravigliosa città, che però ho vissuto solo in parte, essendo stato lì per lavoro.Ma il viaggio più bello l'ho fatto senza dubbio con il cuore.Il 28 Febbraio alle ore 23.20 circa è nato Emanuele, figlio di Leo e di Annalisa, due dei miei più cari amici.Mi sento legato a questo bambino a tripla mandata, vuoi perchè Anna è stata mia compagna alle elementari e da allora ci siamo visti praticamente regolarmente(ok, io sono invecchiato e lei è sempre la stessa, ma questi sono particolari).Vuoi perchè con Leo si è stretto negli anni un rapporto molto bello, lo considero un amico vero e lui lo sa, una di quelle persone con cui posso discutere di tutto senza la minima preoccupazione che le nostre divergenze di vedute su svariati argomenti(e ce ne sono in continuo)possano intaccare anche solo in parte la nostra amicizia.E questo può accadere solo tra persone intelligenti,ne sono profondamente convinto. Per me questo bambino poi è anche il nipote di Dario e di Matteo,ragazzo straordinario a cui è legato indissolubilmente un bel periodo della mia vita,passato ad ascoltare musica e a correre in quella Fiesta blù targata AV 354 FE, che ancora oggi, ogni volta che la vedo davanti al bar, mi "obbliga" ad una sosta per cercare il mio amico di allora e di oggi.Poco fa ho visto le foto di questo splendido bambino, un fagottino dolcissimo pieno di capelli neri che sembra voler dire :"Sono arrivato, lo sò Mamma, ti ho fatto un po' penare perchè avevo fretta di venire al mondo,di farmi conoscere e di conoscervi, non ne potevo più di sentire solo delle voci a cui non sapevo dare un volto.Ma adesso sono qui,per ricevere e dare amore ed ogni momento passato insieme da ora in poi sarà unico ed indimenticabile"
E sarà così Emanuele, non ne dubito,perchè sei riuscito da pochi scatti e un paio di video a regalare a questo tuo "Zio" illegittimo un emozione non certo paragonibile a quella che hai dato ai tuoi genitori, ma che comunque lo hanno spinto alle 2.38 di un Venerdì notte, a scrivere queste poche frasi che magari tra qualche anno leggerai.
Un regalo forse originale ma spero gradito, per la tua Mamma il tuo Babbo ed anche per me,per non dimenticare mai quello che stò provando.
Benvenuto piccolino in questa splendida corsa ad ostacoli che è la vita.

Un bacino

Marto

lunedì 21 gennaio 2008

660 km




Tutto cominciò con un fiume di birra ed un commento sussurrato da Rosanna a Giusi... :"Però, non sembra male questo Toscano" 660 km mi dividono da un posto ormai diventato parte integrante delle mie vacanze e della mia vita.Nella comunità montana del Melandro c'è un paesino che può contare appena 870 abitanti,Sasso di Castalda,paesino che nel mese di Agosto si ripopola grazie a quelle persone che abbandonarono quei luoghi per cercare fortuna altrove,magari proprio in Toscana come nel caso dei genitori di G., piuttosto che in Germania o in Svizzera. E se conosci quei luoghi, se li hai vissuti almeno una volta, non ti sarà difficile capire perché Sasso resta nel cuore. Chi ha un'idea del Sud fatta di immondizia e di gente scansafatiche,dovrebbe fare un giretto a Sasso per ricredersi.Tutto splendidamente pulito e tenuto in ordine, un amore per la natura e l'ambiente che noi a dire il vero ci sogniamo.Il paesaggio è di una bellezza mozzafiato che se valorizzata a dovere potrebbe attirare flotte di turisti,ma in fondo Sasso perderebbe il suo fascino di terra incontaminata. E poi c'è la gente... Genuina, ruspante, accogliente, schietta.Ci siamo conquistati a vicenda. O almeno credo. Io con la mia irruenza,con il mio essere diretto e con il mio scherzare su tutto, anche sulle cose che lì possono essere tabù,con il mio mangiare di gusto ed il bere volentieri, sono riuscito ad entrare in quella realtà da subito. E poi tutto è venuto di conseguenza.La partecipazione ai vari calcetti estivi (vero evento sportivo sassesse dell'anno),concerti finali e sbornie di gruppo. Mi hanno fatto sentire e mi sono sentito e mi continuerò a sentire, uno di loro, tant'è che sogno un giorno di giocare almeno 10 minuti con la maglia del Sasso per picchiare il centravanti del Brienza... Fare dei nomi mi sembra riduttivo ma devo comunque farlo. Per me Sasso vuol dire Giovanni(la mezz'ala più forte della comunità montana del melandro) e Stefania, Giuseppe e Rosanna, i primi amici conosciuti e al quale sono tutt'ora legatissimo, la famosa prima sbornia l'abbiamo presa insieme.Vuol dire la famiglia di Giusi che sento ormai come mia.Ci sono poi le amicizie più recenti ma non per questo meno sentite, come quella con il mitico Rocco Vignola(ti ammiro lo sai) o con Donato.A quest'ultimo ho anche fatto vincere un calcetto, non chiedetemi come visto che è il portiere più scarso della serie, ma in fondo anche Zaccardo è diventato campione del mondo, quindi tutto è possibile(scherzo grande Donato lo sai, sei il migliore, grazie per l'invito a Bologna).Con i nomi mi fermo qui, ma ce ne sarebbero molti altri, nessuno se la prenda. Ma cosa rende Sasso così speciale?Cosa fa si che ci si diverta a fare cose semplici come una gita in montagna accompagnata da una buona mangiata di carne alla brace oppure a prendere una sbornia in compagnia? La normalità, la semplicità di quei luoghi. Capace di ridarti quella tranquillità che la nostra vita frenetica ci toglie schiacciandola sotto cumuli di stress. Sarei capace di vivere a Sasso tutto l'anno? Non lo so, forse no. Ma non toglietemi quei 15 giorni d'Agosto, sarebbe togliere ormai una parte di me. Marto