martedì 2 giugno 2009

Buon viaggio Maurino...

C'è una stradina sterrata, adesso l'hanno un po' allargata, ma prima era impossibile che due macchine ci si scambiassero, una delle due doveva tornare indietro.Per me era un po' uno scambio tra chi se ne andava dal Paradiso e chi invece ci stava arrivando.
Quel mio Paradiso personalissimo, che condivido con chi ha avuto la fortuna di viverlo come l'ho vissuto io, è il Tennis Club Santa Croce, vero luogo di culto per me fin dai primissimi anni della mia vita.
Da piccolissimo mi ci portava Babbo, il tennis è sempre stata la sua grande passione e lui infatti è uno dei soci fondatori.
Mi ci portava spesso, in particolar modo nella seconda settimana di Maggio, quella del Torneo Internazionale.In quella settimana, arrivavano ragazzi da tutto il mondo per giocare un torneo che ogni anno aumentava d'importanza.A me quello sport era sempre piaciuto,lo guardavo in televisione e mi divertivo con la racchetta e la pallina a giocare con il muro dietro casa mia.
Poi al Tennis c'andavo volentieri, perchè c'erano gli di amici di Babbo che mi facevano sempre tanti complimenti, in particolare ce n'era uno, con la panciona e la vociona, che con i bambini ci sapeva fare: avevo appena conosciuto Mauro Sabatini.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere Mauro non lo dimenticherà mai:non si può dimenticare un personaggio così, a Santa Croce quando dicevi tennis, dicevi Sabatini.
Brontolone,con la voce sempre sopra le righe,con la battuta pronta, gran mangiatore, generoso ed instancabile, questo e molto altro era Mauro Sabatini.
Dico era perchè purtroppo Mauro se n'è andato oggi, dopo aver lottato come un leone con un tumore che l'aveva minato nel corpo ma non certo nello spirito.
E' riuscito a portare quella bestia alla fine del terzo set, ma poi sul 5-5 si è distratto un attimo e il male ha avuto la meglio.
Della sua panciona non era rimasto che il ricordo e forse uno dei suoi più grandi crucci negli ultimi tempi era quello di non riuscire a mangiare più con voglia e passione.
La dignità e la tenacia con cui ha affrontato questa tremenda malattia dovrebbero essere d'esempio per tutti noi che spesso ci lamentiamo per ogni stronzata, magari come faccio io per un po' d'allergia.
Lui no, lui non ha mai mollato e fino alla fine è andato a testa alta convinto di poter lottare ancora con chi purtroppo in realtà lo aveva già sconfitto.
Potrei parlare per ore di Mauro, raccontare mille aneddoti e praticamente tutti porterebbero ad una risata.
Ma non posso farlo, forse annoierei chi legge, o forse semplicemente sono troppo triste per riuscire a farlo con serenità.
Sono convinto che lui da lassù ci sta guardando e scuotendo la testa dirà:"Pori mi bischeri, o che piangete?Via via e un c'è tempo per piange, c'è da sceglie le foto da mandà ai giocatori e c'è da fa i faxxe all'ittieffe per il torneo d'unartranno!".
Il tuo torneo Mauro, la tua creatura che nonostante sia difficile proveremo con tutte le nostre forze a mandare avanti proprio per onorare la tua memoria.
E tu l'avevi capito quando 15 giorni fa al termine della finale hai raccolto l'ultime forze che avevi e sei entrato in campo per premiare per la 31esima ed ultima volta 2 aspiranti campioni.E' stato il tuo modo di salutare tutti, chi ti ha voluto bene e chi ti criticava, chi ti ha osannato e chi ti parlava dietro.
Ora sono convinto che sei lassù e sicuramente stai litigando con Winkler per un tabellone, magari per la posizione di Luzzi che te vorresti non far incontrare subito con un altro italiano....
Io oggi mi sento ancora una volta di doverti ringraziare per quest'ultima lezione, caro mio secondo babbo, mi hai insegnato anche come si muore senza farlo per davvero, perchè nella memoria di tutti noi tu avrai un posto speciale per sempre.
Ciao Maurino, mi mancherai in una maniera enorme,lasci un grande vuoto ma anche un grandissimo gruppo di cui tu eri il collante insostituibile, ti voglio bene e forse non sono mai riuscito a dirtelo abbastanza,

tuo "Mone"

martedì 16 settembre 2008

Ad un passo da Itaca...





Dovrei scrivere di più lo so bene, sono discontinuo ma ultimamente la testa è stata impegnata in altre cose, leggermente meno piacevoli. Ho bisogno di essere tranquillo per scrivere qui sopra, adesso le cose sembrano andare un po' meglio ed allora eccomi di nuovo qua.
La meta scelta per le mie, le nostre, vacanza è stata la splendida isola greca di Cefalonia, tristemente famosa per l'omonimo eccidio in cui persero la vita per mano degli ex-alleati tedeschi, circa 12.000 nostri connazionali, la cui unica colpa era quella di essere soldati italiani...ma questa è un'altra storia come direbbe il mitico Carlo Lucarelli.
La "mia" Cefalonia, è un'isola ancora abbastanza selvaggia, molto diverse dalle "turisticissime" Santorini, Mykonos ecc..., sembra in certi casi che il tempo si sia fermato ai tempi "omerici"(Itaca, l'isola da cui partì Ulisse, è vicinissima).
Siamo partiti in 4, cercando pace e relax, oltre che naturalmente un mare stupendo.
Siamo stati accontentati in pieno.
Abbiamo riscoperto il gusto di seguire una cartina stradale, senza che l'odiosa vocina del navigatore ci urtasse il sistema nervoso.Che bello poi non essere schiavi del cellulare(anche se Giusi e Roberta questo non possono dirlo visto che partivano dai loro telefoni una media di 3 telefonate al giorno....verso lo stesso numero....casa dolce casa....).
Personalmente l'aspetto che più mi è piaciuto di Cefalonia è stato l'avere ancora nel 2008 la possibilità di trovare una spiaggia, una piccola baia, una scogliere, su cui stendere l'asciugamano senza la paura di calpestare il vicino.
Ed è stata poi questa la nostra missione, partivamo ogni mattina di buon'ora cartina alla mano, ricercando un posto che potessimo sentire davvero nostro.Ci siamo ritrovati spesso a sguazzare in acqua stupenda(le foto mi sono testimoni), senza avere nessuno intorno.
Una nota particolare per i miei 2 nuovi compagni di viaggio (Roby e Matteo) con cui ci siamo trovati davvero a meraviglia,questa vacanza rimarrà indimenticabile anche grazie a loro(la prima regola per la buona riuscita di una vacanza è sempre sapersi scegliere i compagni di viaggio).
Chiudo con un piccolo decalogo semi-serio dedicato a chi volesse imitarci e trascorrere una vacanza in Grecia ed a Cefalonia in particola modo:

1. Portatevi una maglina per la sera...tira spesso molto vento e la temperatura cala velocemente, soprattutto rapportata ai 40° diurni
2. Portatevi una moka di riserva,a Cefalonia sono introvabili e nel caso vi scoppiasse come è successo a noi(GRAZIE GIUSI :) ), vi ritroverete a degustare un imbevibile sciacquone.
3. La birra greca non l'abbiamo trovata, ma in compenso abbiamo trovato a prezzi modici la Amstel, birra belga ottima(vero Matte?)
4. Non andate nelle spiaggie segnalate dalle guide, ci troverete un sacco di gente e sinceramente se cercavate il caos, potevate tranquillamente rimanere a Milano Marittima
5. State attenti allo stile di guida dei greci: usano le 4 frecce come jolly, le mettano sia per accostarsi a destra, sia per bloccarsi in mezzo alla strada, sia per fare retromarcia.In pratica sono convinti che accendendo quelle sono autorizzati a far tutto...pericolosissimi
6. Se scegliete il traghetto, portatevi dei materassini e cercate un posto riparato dal vento,oltre a delle coperte o meglio un sacco a pelpo.La notte sul ponte il vento tira forte e farà freddino.Sconsiglio vivamente l'interno perchè l'aria condizionata è insostenibile.Sconsiglio anche l'infradito perchè i bagni sono spesso impraticabili...
7. Attenetevi alle regole perchè la polizia locale non scherza, ce ne siamo resi conto
con un cinese al porto...Ma se vi comporterete bene, sarete trattati come Papi, i locali amano in particolar modo gli italiani...
8. Per la sera il posto migliore è Argostoli, capoluogo dell'isola è cittadina piena di localini(pub,ristoranti,discoteche).
9. Provata la Metaxa, liquore tipico greco apprezzabilissimo, simile al brandy.Più invecchiato è, più buono è.Evitate l'Ouzo almeno che non vogliate assaggiare qualcosa di simile in tutto e per tutto alla Sambuca.Per il cibo assolutamente da provare il pita ghiros, panino con dentro il maiale, pomodori, patatine e varie salse, abbastanza simile al kebab, una bomba calorica ma buonissimo
10. Non azzardatevi a portare un Tom Tom o un suo fratello, perdereste il 50% del gusto della vacanza.Magari ci metterete un po' di più a trovare la strada(vero Roby e Giusi????), ma vi divertirete sicuramente di più a leggere una cartina,vi farà sentire ancora di più "sperduti".


Marto

sabato 1 marzo 2008

Benvenuto piccolino

Sono tornato da Parigi da poco più di una settimana, forse prima o poi scriverò su questa meravigliosa città, che però ho vissuto solo in parte, essendo stato lì per lavoro.Ma il viaggio più bello l'ho fatto senza dubbio con il cuore.Il 28 Febbraio alle ore 23.20 circa è nato Emanuele, figlio di Leo e di Annalisa, due dei miei più cari amici.Mi sento legato a questo bambino a tripla mandata, vuoi perchè Anna è stata mia compagna alle elementari e da allora ci siamo visti praticamente regolarmente(ok, io sono invecchiato e lei è sempre la stessa, ma questi sono particolari).Vuoi perchè con Leo si è stretto negli anni un rapporto molto bello, lo considero un amico vero e lui lo sa, una di quelle persone con cui posso discutere di tutto senza la minima preoccupazione che le nostre divergenze di vedute su svariati argomenti(e ce ne sono in continuo)possano intaccare anche solo in parte la nostra amicizia.E questo può accadere solo tra persone intelligenti,ne sono profondamente convinto. Per me questo bambino poi è anche il nipote di Dario e di Matteo,ragazzo straordinario a cui è legato indissolubilmente un bel periodo della mia vita,passato ad ascoltare musica e a correre in quella Fiesta blù targata AV 354 FE, che ancora oggi, ogni volta che la vedo davanti al bar, mi "obbliga" ad una sosta per cercare il mio amico di allora e di oggi.Poco fa ho visto le foto di questo splendido bambino, un fagottino dolcissimo pieno di capelli neri che sembra voler dire :"Sono arrivato, lo sò Mamma, ti ho fatto un po' penare perchè avevo fretta di venire al mondo,di farmi conoscere e di conoscervi, non ne potevo più di sentire solo delle voci a cui non sapevo dare un volto.Ma adesso sono qui,per ricevere e dare amore ed ogni momento passato insieme da ora in poi sarà unico ed indimenticabile"
E sarà così Emanuele, non ne dubito,perchè sei riuscito da pochi scatti e un paio di video a regalare a questo tuo "Zio" illegittimo un emozione non certo paragonibile a quella che hai dato ai tuoi genitori, ma che comunque lo hanno spinto alle 2.38 di un Venerdì notte, a scrivere queste poche frasi che magari tra qualche anno leggerai.
Un regalo forse originale ma spero gradito, per la tua Mamma il tuo Babbo ed anche per me,per non dimenticare mai quello che stò provando.
Benvenuto piccolino in questa splendida corsa ad ostacoli che è la vita.

Un bacino

Marto

lunedì 21 gennaio 2008

660 km




Tutto cominciò con un fiume di birra ed un commento sussurrato da Rosanna a Giusi... :"Però, non sembra male questo Toscano" 660 km mi dividono da un posto ormai diventato parte integrante delle mie vacanze e della mia vita.Nella comunità montana del Melandro c'è un paesino che può contare appena 870 abitanti,Sasso di Castalda,paesino che nel mese di Agosto si ripopola grazie a quelle persone che abbandonarono quei luoghi per cercare fortuna altrove,magari proprio in Toscana come nel caso dei genitori di G., piuttosto che in Germania o in Svizzera. E se conosci quei luoghi, se li hai vissuti almeno una volta, non ti sarà difficile capire perché Sasso resta nel cuore. Chi ha un'idea del Sud fatta di immondizia e di gente scansafatiche,dovrebbe fare un giretto a Sasso per ricredersi.Tutto splendidamente pulito e tenuto in ordine, un amore per la natura e l'ambiente che noi a dire il vero ci sogniamo.Il paesaggio è di una bellezza mozzafiato che se valorizzata a dovere potrebbe attirare flotte di turisti,ma in fondo Sasso perderebbe il suo fascino di terra incontaminata. E poi c'è la gente... Genuina, ruspante, accogliente, schietta.Ci siamo conquistati a vicenda. O almeno credo. Io con la mia irruenza,con il mio essere diretto e con il mio scherzare su tutto, anche sulle cose che lì possono essere tabù,con il mio mangiare di gusto ed il bere volentieri, sono riuscito ad entrare in quella realtà da subito. E poi tutto è venuto di conseguenza.La partecipazione ai vari calcetti estivi (vero evento sportivo sassesse dell'anno),concerti finali e sbornie di gruppo. Mi hanno fatto sentire e mi sono sentito e mi continuerò a sentire, uno di loro, tant'è che sogno un giorno di giocare almeno 10 minuti con la maglia del Sasso per picchiare il centravanti del Brienza... Fare dei nomi mi sembra riduttivo ma devo comunque farlo. Per me Sasso vuol dire Giovanni(la mezz'ala più forte della comunità montana del melandro) e Stefania, Giuseppe e Rosanna, i primi amici conosciuti e al quale sono tutt'ora legatissimo, la famosa prima sbornia l'abbiamo presa insieme.Vuol dire la famiglia di Giusi che sento ormai come mia.Ci sono poi le amicizie più recenti ma non per questo meno sentite, come quella con il mitico Rocco Vignola(ti ammiro lo sai) o con Donato.A quest'ultimo ho anche fatto vincere un calcetto, non chiedetemi come visto che è il portiere più scarso della serie, ma in fondo anche Zaccardo è diventato campione del mondo, quindi tutto è possibile(scherzo grande Donato lo sai, sei il migliore, grazie per l'invito a Bologna).Con i nomi mi fermo qui, ma ce ne sarebbero molti altri, nessuno se la prenda. Ma cosa rende Sasso così speciale?Cosa fa si che ci si diverta a fare cose semplici come una gita in montagna accompagnata da una buona mangiata di carne alla brace oppure a prendere una sbornia in compagnia? La normalità, la semplicità di quei luoghi. Capace di ridarti quella tranquillità che la nostra vita frenetica ci toglie schiacciandola sotto cumuli di stress. Sarei capace di vivere a Sasso tutto l'anno? Non lo so, forse no. Ma non toglietemi quei 15 giorni d'Agosto, sarebbe togliere ormai una parte di me. Marto

mercoledì 31 ottobre 2007

Meno cool di Rimini....





Sarebbe facile partire parlando di Rio de Janeiro,Hong Kong,New York,Bali oppure di un altro di quei posti magnifici che ho avuto la fortuna di visitare.Non lo farò, non adesso.
C'è una cittadina nella Riviera Romagnola che risponde al nome di Cesenatico, molto meno cool della vicina Rimini e meno trendy di Riccione con il suo viale Ceccarini e le sue mille discoteche.Dentro di me quella piccola città,che ha dato i Natali a Marco Pantani ed ad altri personaggi di spessore, ha un posto del tutto speciale.E' legata indissolubilmente alla mia infanzia e alla mia adolescenza.
Anche se sembrerà assurdo, non ho mai vissuto questo luogo nel momento che apparirebbe per tutti più consono, quello estivo.No,mio Babbo è allergico alla confusione e quindi Cesenatico era per noi sinonimo di vacanze natalizie od al limite pasquali.Ma forse quello che mi ha legato così tanto a quei luoghi, è proprio il fatto di averli vissuti in momenti atipici e magici, meno frenetici.Allora capitava ad esempio che con gli albergatori,nascesse un rapporto che andava ben oltre quello freddo di commerciante-cliente.
Cesenatico per me vuol dire Hotel Sirena,vuol dire famiglia Della Pasqua, che per circa dieci anni si è fusa con la mia durante il periodo natalizio.Condividevamo il cenone della vigila e un sacco di serate spese magari a giocare a carte con la signora Fernanda o a tombola.Poi c'era Guido,il capofamiglia, amante sfegatato del ciclismo e del Pirata,tanto da riuscire a vedere persino bello....Il campione lo ripagava con visite abbastanza frequenti, anche perchè il chiosco di piadine della famiglia Pantani è praticamente di fianco all'Hotel.
Poi Claudio, il figlio, gigante buono con cui allora condividevo il peso...e la passione per il calcio, anche se lui è di fede neroazzurra.Che dire di Roberto poi che in Toscana si era appassionato alla cucina e alla pasticceria e noi c'eravamo appassionati alle sue pietanze...
Nel periodo natalizio poi Cesenatico è molto carina, il porto canale si trasforma e sulle barche viene allestito un presepe unico nel suo genere,ci sono un sacco di iniziative inerenti al natale poi,come mercatini, feste paesane ecc...insomma non ci si annoia.Senza dimenticare che da Cesenatico si arriva facilmente a Cervia,Rimini,Riccione ma anche a città più rilevanti dal punto di vista artistico o storico come Ferrara,Ravenna,Cesena,Forlì,Predappio, oppure ai parchi di divertimento quali l'Italia in miniatura o Mirabilandia
Ricordo che aspettavo con ansia quei giorni che erano una vera e propria carica di energia che ti permetteva di caricare le pile fino alle tante agognate vacanze estive.Mi mancano ,tanto è vero che appena posso torno a Cesenatico per riassaporare quell'aria di Romagna a me così familiare.E se volete un consiglio, se siete da quelle parti,andate se volete a ballare a Milano Marittima, ma se cercate pace e benessere, andate in quel posto un po' meno glamour, ma certamente più accogliente, fate un salto dal mio amico Claudio al Sirena e quando tornerete a casa mi ringrazierete.

giovedì 18 ottobre 2007

Ciao Indiano

Ci sono personaggi che rimangono scolpiti nella memoria,magari per la loro cattiveria, per la loro bontà o semplicemente per la loro simpatia e stravaganza.
A quest'ultima categoria apparteneva il buon Loriano Turini,in arte l'Indiano o l'Apache, come preferite,titolare indiscusso della mitica "Autoscuola Nuova",per la via di Fucecchio,come direbbe la mi' nonna.
Loriano da ieri non c'è più, se n'è andato colto da un infarto ad appena 71 anni, all'inizio di una battuta di caccia, una sua grande passione.Lo conoscevo marginalmente, in pratica c'avevo soltanto preso la patente e lo rincontravo spesso e sempre faceva finta di riconoscermi, come faceva un po' con tutti.Ma la particolarità di quei personaggi come Loriano è proprio questa,ti ci affezioni subito, tanto è vero che chiunque l'abbia conosciuto oggi è un po' più triste e gli ha rivolto almeno un pensiero.
Questo post vuol essere un omaggio ad un personaggio nel vero senso della parola,non un amico o un parente per carità, ma comunque una persona che è riuscita a non lasciare indifferente la gente e se ci pensate non è poco.
Ognuno ricorderà mille aneddoti, dal materasso dentro la scuola guida alla penna d'istrice con cui ti pungeva se tenevi la mano sul cambio.Per non parlare poi dei capelli lunghi da una vita, dai tempi dei "BITLESSE", come li chiamava lui o delle guide che duravano 5 minuti effettivi, il resto del tempo lo impiegavi a fare metano alla fantastica Uno celeste, poi ri-tinta viola,il cui contachilometri avrà fatto il giro almeno due volte.
Da poco lo vedevi su quella Punto Nera che aveva sostituito la ormai esausta Uno, ma non era la stessa cosa.Loriano senza la Uno era come Maradona senza il pallone.
E allora proprio oggi mi piace ricordarlo così, sulla sua Uno che prende l'Autostrada verso il cielo, con il sorriso sulle labbra come sempre,la sigaretta in bocca,magari guardando il sedere ad una bella figliola di passaggio.
Ciao Indiano,chi ti ha conosciuto non ti dimenticherà.
Marto

sabato 13 ottobre 2007

l'essenza del viaggio


Un mio amico esperto di blog, mi ha spiegato che nel primo post si dovrebbero elencare a grandi linee gli argomenti che il blog appunto andrà a toccare.Le regole non mi sono mai piaciute e poi, il blog è mio e faccio un po' come mi pare! Adesso però mi sembra giunto il momento.Fin da piccolo ho sempre avuto la fortuna di viaggiare molto(grazie Mamma e Babbo), adesso continuo a farlo, anche grazie al mio lavoro.Su questo diario voglio trascrivere le mie impressioni sui posti che ho visitato o che visiterò in futuro,il tutto condito da un sacco di foto.Sarà, se volete, anche un mezzo utile per conoscere ad esempio un ristorante decente magari sperduto e nascosto,un albergo pulito dove dormire o un locale giusto dove andare a ballare o a bere una birra. Cose insomma che in una guida non trovi praticamente mai o ci trovi magari quei posti che sganciano la mazzetta più grossa...
Ci sono diversi modi di viaggiare, lo si può fare in aereo,in treno,in camper o in bici alla maniera dei tedeschi.Alloggiare in un hotel 5 stelle, in un ostello scalcinato, in una casa con altri 18 amici oppure dormire in tenda dentro un sacco a pelo.
Ci sono poi altri tipi di viaggi, quelli fatti senza muoversi, grazie alla fantasia.Viaggi che si mischiano a sogni e forse sono i più belli, quelli fatti magari davanti ad un paio di birre con un amico.Ci sono viaggi nel passato, aiutati dalla memoria, andando a scovare quei luoghi o quelle situazioni che in un modo o nell'altro ci sono rimaste dentro e ci fanno stare bene.
Questo blog parlerà di tutto questo e di molto altro e non mi interessa se a leggerlo sarò solo io o saremo in tanti, quello che mi far star bene è sputare su questo schermo quello che in ogni singolo momento ho dentro, a modo mio.
Concludo con una poesia che ho letto qualche tempo fa,la trovo bella e adatta al post.L'autore è tale Alessandro Ranzani.

Viaggiare

Viaggiare per commuoversi
di fronte ad un panorama.
Viaggiare per capire
di non avere nient'altro
che la propria libertà.
Viaggiare per essere
cittadini del mondo,
che in fondo in fondo
è anche nostro...
Che in fondo in fondo
ci appartiene, oltre
l'impedimento delle bandiere,
oltre l'impedimento del tempo,
dove finisce un tramonto
e si azzera il giorno...
Viaggiare per vivere
al di fuori del confine
della monotonia...
Viaggiare per un sogno o
semplicemente per un'illusione..